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Appello di Saintes
Appello per una Europa senza nucleare
Per una Europa di pace e di sicurezza, senza armi nè centrali nucleari


Published 6 June 2008

Gli incontri internazionali per il disarmo nucleare, biologico e chimico (3e RID-NBC) si sono svolti con successo a Saintes dal 9 all’11maggio 2008.

Tre giorni di scambi intensi in francese o in inglese con la traduzione simultanea che hanno permesso a più di 200 persone di approfondire la loro informazione e la loro riflessione su un argomento da cui dipende in parte l’avvenire dell’umanità. Essi hanno vissuto insieme dei momenti di ricchezza umana di cui è impossibile rendere conto a parole: oltre a mostre, tavole rotonde, ateliers, dibattiti, manifestazioni simboliche, conversazioni e pasti conviviali.

In una dichiarazione finale i participanti hanno affermato la loro convinzione che tali momenti di liberi e anche contrastati scambi meritano il sostegno delle istituzioni e delle persone di buona volontà che considerano che la pace si ottiene e si costruisce con il dialogo, piuttosto che con il divieto di parola, con la minaccia o con l’uso delle armi. Al termine dei lavori hanno adottato in seduta plenaria varie risoluzioni, così come l’appello seguente, oramai conosciuto come « Appel de Saintes » e aperto alla firma di tutte le persone e di tutte le associazioni che ne approvano il contenuto.


Appello di Saintes

Appello per una Europa senza nucleare

Per una Europa di pace e di sicurezza, senza armi nè centrali nucleari

1) L’Europa è composta di popoli che si tovano su uno stesso continente, costituiti in Stati e nazioni di lingue e di culture diverse, che si sono sia uniti che combattuti e che esprimo in questa lunga storia comune la volontà di diventare una sola entità culturale e politica, fondata su dei valori e delle aspirazioni capaci di armonizzare le loro differenze e di preservare la pace.

2) Così definita dalla coscienza e dalla volontà dei popoli e delle persone che la compongono, di condividere lo stesso destino, l’Europa deve trarre delle lezioni dal suo proprio passato in ciò che c’è di esaltante ma anche di tragico, al fine di individuare e di costruire un avvenire conforme ai suoi valori e alle sue aspirazioni.

3) Nel corso del lungo processo storico che l’ha formata, l’Europa ha dato senza dubbio il suo apporto all’arte, alle scienze, alla tecnica, al pensiero e alla creazione umana, ma ha conosciuto anche numerose guerre, colonizzato in parte il resto del mondo, provocato due guerre mondiali, subito e esportato delle dittature, raggiunto il parossismo della violenza inventando i campi di concentramento e i totalitarismi genocidi.

4) Al termine di questo processo,il rispetto della persona umana è diventato il primo dei valori dell’Europa. Essa trascina numerose conseguenze politiche, sociali, economiche, giuridiche, morali e culturali.

5) Il diritto dei popoli a disporre di loro stessi è un altro di questi valori.

6) La democrazia o governo del popolo dal popolo e per il popolo, è allo stesso tempo un ideale e un mezzo di conciliare delle aspirazioni contradittorie; è per questo che la difesa della democrazia è la costituzine dell’Europa passata, presente e a venire.

7) Fin da ora i cittadini europei considerano che il rispetto delle persone e l’approfondimento della democrazia sono le migliori garanzie di una pace giusta e durevole, a livello europeo come mondiale.

8) Le istituzioni esistenti dell’Unione europea rappresentano un quadro utile alla costruzione di una Europa pacificata e pacifica, ma devono essere rese più democratiche nel momento del processo democratico. Così i popoli devono essere direttamente consultati sulle questioni di importanzache impegnano il loro avvenire, quello dell’Europa e in una certa misura, l’avvenire del mondo.

Una costituzione europea in grado di definire l’Europa da costruire e di situarla nel mondo, fa parte di queste questioni che dovrebbero essere tracciate dal referendum.

10) I mezzi di preservare la pace e di garantire la sicurezza collettiva ne fanno parte.

11) I modelli di produzione, di consumo,di scambi, i rapporti con la natura e la protezione dell’ambiente, ne fanno parte in quanto scelta di civiltà.

12) A questi diversi titoli, l’energia nucleare sotto il suo doppio aspetto civile e militare avrebbe dovuto e dovrebbe essere oggetto di decisioni collettive e di consultazioni democratiche. I popoli d’Europa devono impossessrsi di qeusta questione

In questa prospettiva, no, cittadini d’Europa e del mondo, facciamo appello a tutti i cittadini di tutti i paaesi d’Europa di condividere le esigenze seguenti :

1. Dell’Atlantico agli Urali, nessun altro armametno nucleare non deve esistere e essere installato in Europa

2. Nessun’arma nucleare deve più minacciare ne l’Europa ne il resto del mondo

3. L’Europa deve iniziare e sostenere il processo di abolizione delle armi nucleari nel mondo, in conformità all’articolo IV del trattato di non proliferazione.

4. La conferenza del disarmo di Ginevra deve arrivare a questo risultato con qualunque mezzo.

5. L’AIEA di Vienna deve cessare di impegnarsi per l’energia nucleare per dedicarsi esclusivamente al controllo delle installazioni nucleari civili e militari, impedire l’utilizzo delle materie fissili e la fabbricazione di nuove armi, aiutare lo smantellamento delle arme e delle centrali nucleari esistenti

6. L’Organizazione del Trattato d’Interdizione Completa delle prove nucleari (TICE) basato a Vienna deve diventare operazionale.

7. Piena luce va fatta sulle cause e le conseguenze reali delle catastrofi nucleari comme quelle di Tcheliabinsk e di Chernobyl.

8. Deve essere abrogato l’accordo del 1959 tra la AIEA e l’OMS, che impone a l’OMS la disinformazione e la mensongna in materia nucleare.

9. Il trattato EURATOM deve essere abrogato e non deve sorgere nessuna nuova centrale nucleare.

10. Al fine di contribuire alla denuclearizzazione totale del pianeta, l’Europa deve subito diventare una zona integralmente denuclearizzata senza aspettare una simile iniziativa dagli altri stati o continenti.

Chiamiamo le ONG, gli Stati e i popoli d’Europa a unirsi ed agire per realizzare questi obiettivi nel più breve tempo possibile.

Saintes, 11 maggio 2008

- Jean-Marie Matagne, président, Action des Citoyens pour le Désarmement Nucléaire - Action of Citizens for the total Dismantling of Nukes (ACDN), France

- Wayne Hall, Enouranois Network (Greece - Grèce)

- Mikaël Böök, Network Institute for Global Democratization (Finlande)


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